Martedì 26 giugno comincia l’incubo

È mai possibile che ogni momento è un’occasione per litigare?! Dovevamo sbaraccare per partire ma i ragazzi discutevano in continuazione e non collaboravano. Ero nera dalla rabbia e di conseguenza tra l’equipaggio del Mostro tirava una brutta aria.

Finalmente tutto è pronto, si accende il motore e il navigatore ci accompagna all’entrata dell’autostrada in direzione di Argelès-sur-mer quando all’improvviso un forte rumore mi toglie il respiro. Non riusciamo a capire, forse i piatti sono caduti e si sono frantumati? Nooooo!!!

Mi giro e a momenti collasso. Imprecazioni *!§”!!@%. Incredulità e voglia di scappare. È successo che per entrare in autostrada siamo dovuti passare sotto un ponte, e fin qui nessun problema, peccato che un buco nell’asfalto ha fatto rimbalzare la finestra sul tetto che si è aperta proprio nel momento peggiore disintegrando il plexiglas in una miriade di pezzi e non c’era l’opportunità di accostare se non dopo il primo casello per verificare la situazione e decidere il dafarsi. La colpa non era di nessuno, da biasimare unicamente la nostra inesperienza. Proprio un bel danno, abbiamo raccolto i pezzi e sistemati al meglio dentro la doccia. Per prima cosa ho cercato di contattare il proprietario per chiedere come comportarci ma rispondeva la segreteria telefonica. Ora, se vi trovaste un messaggio che qualcuno ha demolito il vostro mezzo, non vi allarmereste e richiamereste immediatamente per saperne di più? Ecco, lui no. Il proprietario per me è un enigma perché nei giorni a seguire fino alla consegna non lo sentiremo mai. In ogni modo, eravamo a lato dell’autrostrada e mentre Paolo controllova eventuali altri danni io cercavo su internet il concessionario, un garage, un carroziere o un santuario più vicino per farci aiutare. Nulla vicino a noi per cui decidiamo di arrivare a destinazione. Sembrava di viaggiare nello spazio con una tempesta di meteoriti talmente il rumore era forte, era insostenibile così ci siamo fermati a una stazione di benzina e con un po’ di fortuna abbiamo comprato nastro isolante e una mantellina per la pioggia che aperta ricopriva tutto il buco. Il difficile era salire sul tetto, inscoccettare e poi saltare giù da più di 3 metri ma siccome non sono James, James Bond la cosa è stata più goffa agli occhi dei passanti.

Comunque, ripartiamo ma a 110 km/h il viaggio è tutto un trambusto per controllare la riparazione, mi procuro anche un livido al braccio che in seguito diventerà di tutti i colori. A un certo punto Gianluca si lamenta per la nausea (e ci credo!!!) prendo il blister di Motilium e gliela do, Paolo mi chiede se ho controllato e mi offendo pure perché sono una Professional Organizer che ha organizzato tutti i medicamenti nella scatola Rotho, sì, peccato che nell’agitazione gli ho dato una Temesta. Altra imprecazione *!§”!!@%. Per fortuna che la nostra pediatra ha risposto subito al telefono che ci rassicura e dice che dormirà a lungo.

Arriviamo al camping Front-de-mer, ci sembra un miraggio. Finalmente ci possiamo rilassare e sperare che il peggio sia passato.

Organizzazione: La calma è la virtù dei forti e aiuta a pensare per reagire prontamente.