Sabato 30 giugno baywatch a Peniscola

Qui ci fermiamo solo una notte per riposarci, il posto è turistico ma anche qui non affollato, spiagge grandi e pulite. Il camping si chiama Vizmar gestito a conduzione familiare, semplice ma piacevole e a piedi si arriva in cinque minuti in spiaggia. Mentre Paolo resta nel camper a prendersi cura di Gianluca per un mal di pancia io, Emmaluna e Nathan andiamo a prenderci un rinfresco al bar sul lungo mare. Una granita, un succo di pesca (tanto per cambiare) e un espresso con latte freddo, il tutto sempre nel mio spagnono base. Chi è di lingua madre spagnola, mi dice dove ho sbagliato? Quando ho chiesto caffè solo frío mi arriva un espresso con del ghiaccio, più grande della tazzina, separato nel bicchiere.

Sulla spiaggia ci avvicina il guardiaspiaggia che ci sente parlare in italiano, e ancora una volta veniamo scambiati per italiani, comincio così a chiacchierare con lui. Daniel ha trent’anni, spalle larghe e muscolose, abbronzato, veste calzoncini rossi e maglietta gialla fluo con scritto S.O.S. Lui è letteralmente scappato dall’Italia in aprile perché ha perso il lavoro e l’attesa di definire il governo italiano lo fa soffrire, gli è stato promesso che riavrà il suo posto come vigile del fuoco appena si calmano le acque. Lui salva vite, capite? Eppure non può lavorare, così per non stare con le mani in mano ha deciso di stare a Peniscola da un amico e appena lo chiamano tornerà in Italia. Faccio fatica a seguirlo nei suoi discorsi perché si esprime un po’ in dialetto calabrese e il resto in perfetto spagnolo ma mi dice che soffre molto di nostalgia e questo l’ho capito chiaramente. Daniel, mi ha fatto piacere conoscerti e ti faccio tantissimi auguri!

Peniscola e il camping Vizmar ci piace molto, infatti ci fermeremo anche al ritorno per visitarla con calma.